Dal 1979 ad Oggi

La decisione di voler pubblicare la cronistoria di questa Associazione è nata perché ritengo giusto che tutti sappiano come un gruppo di abitanti di Volpiano ha lavorato per dare al proprio paese e ai cittadini un servizio di pubblica utilità.

Cercherò di essere chiaro e conciso e ciò che scriverò sarà frutto dei miei ricordi. Chiedo scusa e comprensione anticipatamente se qualcosa non sarà chiaro o dimenticherò di citare eventi o persone.

Grazie.

Carmine De Ninno

Trovarsi ad assistere, se ben involontariamente, ad un incidente non è piacevole e ancor peggio è veder soffrire la persona in attesa di soccorso. L’ambulanza arriva dopo una buona mezz’ora dalla chiamata e, spesso, per l’infortunato non c’è più niente da fare. Tutto questo ci fece riflettere e pensare di istituire in un paese come Volpiano, 12.000 abitanti circa, una Pubblica Assistenza.

Io, con la collaborazione di Domenico Giannasso, presi l’iniziativa. Con un gruppo di abitanti di Volpiano, e mi riferisco a Gabriele Vallarola, Mario Lombardo, Tommaso Crupi, Sergio Bisson, Papa Ciro, Franco Raimondo, organizzammo una petizione tra i cittadini e, nell’occasione, raccogliemmo nuove adesioni tra le quali quelle di: Ermanno Papa, Teresina Barbero, Franco Rossi, Santo Scardaci, Sandro Grifalconi, Vito Miele, Pietro La Grutta e Adriana Moratti.

Il nostro obiettivo era di avere un’ambulanza a Volpiano.

I nostri sforzi erano inutili perché c’era molta diffidenza da parte dei cittadini, quindi ci rivolgemmo al Sindaco Mario Carletto il quale si impegnò con fondi pubblici.

Ci trovammo di fronte a molte difficoltà anche perché nel paese eravamo poco conosciuti, ma ormai eravamo decisi ad andare fino in fondo. Purtroppo, mentre il gruppo lavorava per questa Associazione, per un male incurabile venne a mancare il grande amico Gabriele Vallarola, al quale promisi di portare a termine quello che anche lui desiderava.

Fu comunque uno stimolo per tutti ad andare avanti.

Nel 1979 riuscimmo ad avere dal Comune di Volpiano un primo locale presso il Comune per le nuove iscrizioni che avvenivano il sabato e la domenica, raggiungendo il numero di 40 soci ancor prima di possedere un’ambulanza. Seguirono molte riunioni tra noi, e ancora incontri con il Sindaco (l’unico che avrebbe potuto darci una mano), fino a sovvenzionare un corso di primo soccorso presso la Croce Rossa di Settimo Torinese che durò per ben tre mesi con lezioni teoriche e pratiche che venivano svolte presso la saletta del Municipio dove attualmente risiedono i vigili urbani.

Intanto con i primi fondi raccolti dai cittadini, e dai volontari il gruppo si costituì presso il notaio Eugenio Minasi di Settimo Torinese creando il primo Statuto della Croce Bianca, esattamente il giorno 14 novembre 1979 con i primi responsabili così elencati:

Presidente: De Ninno Carmine

Vice Presidente: Domenico Giannasso

Segretario: Giuseppe Busi

Economo: Lo Iacono Gaspare

Direttore dei Servizi: Tommaso Crupi

Revisori dei Conti: Margherita Ferrero, Alessandro Grifalconi, Bisson Sergio

Tutti i responsabili vennero eletti da una prima assemblea dei soci.

Venimmo incoraggiati dalla Croce Bianca del Canavese e dal suo presidente Carlo Occelli il quale si interessò molto dei nostri problemi, e fece in modo che il gruppo di Volpiano potesse frequentare l’Associazione di Cuorgnè per poter far pratica nei soccorsi come autisti e barellieri.

Praticamente ci recammo casa per casa a Volpiano, per spiegare quali erano le nostre intenzioni raccogliendo consensi e incoraggiamenti specialmente dalle persone anziane.

Le gare podistiche, i banchi di beneficenza e lotterie ci aiutavano a raccogliere fondi necessari per le prime spese di gestione che pesavano molto sulle nostre finanze, fino a costringerci più di una volta ad autotassarci per andare avanti.

Nonostante le forti difficoltà che attraversavamo, eravamo comunque decisi a proseguire il nostro cammino.

Tante sono state le persone che veramente hanno lavorato per questa Associazione dando molto di più di quanto era nelle loro possibilità senza farlo pesare su alcuno.

In data 11/01/1980 con prot. n. 249 avviene la convenzione tra il Comune di Volpiano nella persona di Mario Carletto Sindaco, e la Croce Bianca Volpianese da me rappresentata.

Per un periodo di cinque anni e ci venne consegnata la prima autoambulanza di tipo Fiat 238.

Non potete immaginare la gioia mia e di tutti i Volontari .

Il 20/01/1980, si decide per l’inaugurazione dell’ambulanza che ebbe luogo di fronte alll’oratorio parrocchiale alla presenza delle Autorità locali, della consorella Croce Bianca di Cuorgnè e di alcune centinaia di cittadini che vollero ammirare il primo mezzo di Soccorso di Volpiano. L’ambulanza venne intitolata a Gabriele Vallarola il postino che ormai poteva solo guardarci dal cielo. Fu una bellissima manifestazione seguita dalla benedizione del parroco di Volpiano don Giuseppe, e da un brindisi di tutti i Volontari presenti in camice bianco.

Il precedente Parroco di Volpiano, e mi riferisco a don Mario Anfossi fu un grande sostenitore alla nostra iniziativa e padre spirituale della stessa, fu lui infatti a dare alla Croce Bianca la prima sede e il primo numero di telefono 011/9882951 presso la casa di riposo “Gina Primo Camoletto” e da li partì il primo soccorso della Croce Bianca.

Vi rimanemmo per pochi mesi per essere trasferiti dal Comune in Via Carlo Botta presso le scuole medie in un locale più grande e con lo spazio necessario per il parcheggio del mezzo, grazie al nuovo Sindaco Giovanni Rolle subentrato a Mario Carletto il quale si dimostrò molto sensibile e disponibile a sostenere la nostra iniziativa .

In seguito il 12/11/1980 dopo l’iniziativa del direttivo, ottenemmo il riconoscimento nazionale dell’allora presidente Sandro Pertini, il che ci permise di acquistare il carburante per i mezzi a prezzo scontato e l’annullamento delle tasse di circolazione.

Perché Croce Bianca? L’associazione doveva nascere come Croce Rossa Italiana però, il gruppo non era d’accordo anche perché Volpiano sarebbe stata una delegazione di Settimo Torinese e in questo caso doveva dipendere da questa, mentre noi volevamo essere un gruppo autonomo e dotare Volpiano di una nuova istituzione decidendo di dare il nome di “Croce Bianca Volpianese”, per la grande simpatia e disponibilità della consorella di Cuorgnè.

In questa occasione voglio anche sottolineare che non vi fu alcun partito politico del paese a sostenerci, anzi, voglio precisare che dovetti lottare anche contro alcuni di questi per difendere il nostro operato, specialmente quando l’associazione contava ormai un consistente numero di soci.

Voglio ricordare anche il prezioso contributo di mia moglie Franca, la quale ha sempre avuto fiducia in me, dandomi coraggio e collaborazione durante il mio cammino, con validi consigli e tanta pazienza, perché insieme avevamo anche una famiglia da seguire. E parlando di famiglie, devo dire che molti di noi si sono sacrificati rendendosi disponibili insieme ai propri familiari ad effettuare turni difficili, giornate di Pasqua, Natale ed altre festività per dare ai cittadini la garanzia di un servizio sempre attivo.

Grazie all’interessamento del Presidente della “Croce Bianca di Cuorgnè” ricevemmo dalla Regione Piemonte il primo consistente contributo pari a Lire 4.000.000 per le spese di gestione che ci aiutarono a sopravvivere.

Intanto aumentavano i sostenitori e i simpatizzanti, e qualche soldo in più cominciava ad arrivare; l’associazione vantava della continua presenza su chiamate di ogni genere e da ogni comune come: San Benigno, Lombardore, Leinì, Brandizzo e la prima cintura di Torino, fino alla nascita di nuove delegazioni della Croce Rossa che si occuparono degli ultimi tre comuni.

In occasione del terremoto in Irpinia fummo una delle prime associazioni in Piemonte ad intervenire con una parte di cittadini volpianesi. Il Comune di Volpiano si affrettò ad inviare materiale di prima necessità sul posto dove eravamo rappresentati da un nostro volontario, Giovanni Collocati.

Le richieste di soccorso aumentavano di giorno in giorno fino a decidere per l’acquisto di un nuovo mezzo di soccorso, che, grazie anche ad un cospicuo contributo della vedova di Vincenzo Viola, cittadino Volpianese, acquistammo a dicembre del 1980, ambulanza di marca Volkswagen (1600 cc. di cilindrata).

Il nuovo Sindaco di Volpiano Giovanni Rolle prese a cuore la nostra situazione fino a diventare un nostro sostenitore, concedendoci i locali presso la scuola media di via Sottoripa si impegnò a sistemarci in una sede più adeguata in via Sottoripa, presso le scuole medie, sede più adeguata e soprattutto più comoda per le esigenze di servizio. Inoltre il Sindaco si impegnò ancora a far approvare dall’amministrazione da lui rappresentata un contributo annuale per i futuri nuovi mezzi di soccorso che avevamo in programma.

Le richieste di iscrizioni aumentavano, molti erano i giovani che venivano comunque inseriti con compiti leggeri come fare il centralinista e con altre mansioni all’interno della associazione; tra questi ricordo Francesco Goia, Fabrizio Grandini, Denis Negro, ed altri, molti di questi ancora oggi ne fanno parte con incarichi diversi.

L’associazione era presente ad ogni manifestazione sportiva, partecipando a vari tornei di calcio con un’ottima squadra, ottenendo sempre buoni risultati.

In quel periodo la nostra associazione si evidenziò ancor di più con le prime donne autiste e mi riferisco a Sara Caloiaro, Fiorenza De Ninno e Caterina Rapello.

Con l’ampliarsi del lavoro aumentavano anche le difficoltà economiche, infatti, diverse volte, fummo costretti a minacciare e a temere la sospensione dei servizi per mancanza di fondi. Ciò non è mai avvenuto grazie all’autotassazione dei volontari e al contributo di qualche ditta privata della zona.

Molte festività come i giorni di Pasqua e Natale le ho trascorse con mia moglie e mio figlio Alessandro in associazione, insieme ad altre famiglie e grazie anche alla loro disponibilità riuscimmo insieme all’”Atletica Volpiano” ad organizzare la prima Stravolpiano, gara podistica cui parteciparono molti atleti importanti, apportando aiuti economici all’associazione e una grande novità a Volpiano e ai paesi limitrofi.

Tra le tante richieste di contributo che inoltravo, ne venne accolta una dalla Cassa di Risparmio di Torino facendo arrivare a Volpiano la terza ambulanza del tipo Fiat Ducato; siamo a giugno del 1983.

Nello stesso periodo l’associazione si dedicò anche ai dializzati e handicappati bisognosi accompagnandoli presso le strutture segnalate dalle assistenti sociali dei comuni limitrofi, per questo acquistammo una Fiat 850, che in qualche occasione servì anche per qualche trasporto urgente in assenza delle nostre ambulanze.

Tutti gli interventi urgenti iniziarono a pagamento a carico dell’utente, il quale provvedeva a chiedere il rimborso presso l’ U.L.S. di appartenenza con tariffa di lire 350 al km; nello stesso tempo si lavorava con non poche difficoltà per ottenere una convenzione e quindi dare al cittadino la prestazione gratuita sulle urgenze, cosa che arrivò nell’ottobre del 1981.

Si può immaginare la gioia di tutti, ormai con tre mezzi di soccorso potevamo operare con molta più tranquillità.

Premetto che su ogni ambulanza vennero installate radio trasmittenti con canale unico di un elevato costo e ci permetteva di comunicare tra noi senza alcun disturbo.

Una nuova iniziativa della Croce Bianca fu il Taxi gratis per tutti gli anziani non autosufficienti fisicamente ed economicamente, venivano accompagnati sul luogo richiesto e riportati a casa con la fiat 850.

Dopo qualche mese la ditta Ferro di Volpiano ci fece dono di un pulmino usato del tipo Fiat a sei posti in alternativa alla 850.

Un altro acquisto dell’associazione furono una Fiat 132, Fiat Panda, vetture usate per portare due volte al mese gli anziani delle case di riposo dei comuni limitrofi in gita, sempre su segnalazione delle assistenti sociali, riuscendo sempre a trovare qualche imprenditore disposto a sponsorizzare l’iniziativa.

La presenza fisica dei volontari arrivò in tutte le scuole dei comuni da noi rappresentati facendo dimostrazioni di primo soccorso; in queste occasioni cercavamo di reclutare nuovi volontari anche perché il lavoro aumentava e con la collaborazione del Sindaco di San Benigno aprimmo una piccola sede nel paese, presso le scuole elementari.

Altra iniziativa fu quella di avere con noi la Guardia Medica; mettemmo una stanza ed un’automobile a disposizione del medico che non ci venne mai assegnato dalla Unità Sanitaria Locale, nonostante le ripetutissime richieste e tutti gli sforzi possibili. Ci impegnammo tantissimo anche con la raccolta di firme ma senza ottenere niente.

In questi anni facemmo molto per Volpiano, fino a decidere con Giannasso di lasciare l’incarico e dare spazio ad altri di dirigere questa organizzazione.

Dopo le nostre dimissioni successero Flavio Borsati e Ciro Picheo che ebbero una durata di responsabilità di qualche mese. Venni invitato dall’assemblea dei soci a riprendere il mio posto insieme a Giannasso per riportare l’associazione ad un clima di serenità, che ormai stava perdendo a causa di un tentativo di modificare lo statuto dell’associazione.

Nel 1985 Giannasso Domenico si trasferì a Foggia e il suo posto venne occupato da Sergio Bellandi che collaborò con me fino a settembre del 1987 quando anch’io per motivi di lavoro fui costretto a trasferirmi lasciando parte del mio cuore a questo paese e a tutte le persone che mi hanno veramente voluto bene e riconosciuto il senso del mio impegno.

Infine devo ringraziare tutti i volontari che con me hanno lavorato con onestà e sincerità.

Ad agosto 1987 feci in modo di congedarmi da Volpiano con l’acquisto della quarta ambulanza di marca Wolkswagen 2000 intitolata a Pasqualino Catanzariti, sportivo volpianese.

Ricordando tutto quel periodo indimenticabile, per me come per gli altri, è giusto evidenziare che tutto ciò che è stato fatto era allo scopo primario di rendere disponibile un servizio civile necessario, dato che purtroppo, spesso, in Italia i diritti ed i bisogni civili vengono trascurati.

Voglio sottolineare che l’azione e l’impegno dei volontari della Croce Bianca continua con molti sviluppi positivi come l’acquisizione di nuovi mezzi e il collegamento della nostra associazione al numero di Emergenza Sanitaria 118, sotto la direzione di Francesco Goia, uno dei primi “piccoli” da me introdotto.

Colgo l’occasione per ringraziare coloro che in tutti questi anni mi hanno sopportato, stimolato, incoraggiato ed aiutato.

Abrate Giuseppe
Angeli Sofia

Barbero Teresina

Benatti Bruno

Berardo Livio

Berello Domenico

Berello Franca

Bisson Sergio

Borsati Flavio

Brocchin Mario

Busi Giuseppe

Caloiaro Sara

Camoletto Luciana

Carraio Marcello

Casagrande Mario

Cassin Franca

Cerutti Claudio

Collocati Giovanni

Crivellaro Giuseppe

Crupi Tommaso

D’Antuono Franco

De Bernardi Paola

Di Martino Corrado

Di Natale Elena

Di Natale Paola

Durello Liliana

Esposito Carmine

Fasan Bruno

Fasan Maria

Ferin Filippo

Ferrero Margherita

Ferrero Mario

Ferrero Merlino Francesco

Ferrero Varsino Angelo

Fontana Rita

Fontana Ugo

Franco Mauro

Gaiola Romana

Gamarra Mario

Gargiulo Luisa

Genoano Lina

Genzano Carmela

Giacchi Gianfranco

Giacchi Marco

Giannasso Domenico

Giribuola Gian Piero

Goia Franco

Grandini Daniela

Grandini Fabrizio

Grifalconi Alessandro

Gronchi Gino

Guidetti Ida

La Grutta Pietro

La Marca Lorena

Linguanotto Lino

Lo Jacono Gaspare

Locci Mario

Lombardo Mario

Manueddu Lucia

Marando Francesco

Marsilio Katia

Marsilio Patrizia

Martino Carlo

Mattana Marilina

Miele Vito

Moratti Adriana

Negro Denis

Negro Serse

Papa Ciro

Papa Ermanno

Pavan Ida

Parre Giuseppina

Pizzinga Giuseppe

Ponsano Michele

Ponsano Giovanni

Pozzato Emanuela

Primucci Vincenzo

Prodorutti Maria

Raimondo Francesco

Rapello Armando

Rapello Caterina

Rolle Giovanni

Rossi Franco

Scardaci Santo

Sciannocca Claudio

Sciannocca Walter

Scirè Giovanni

Sprecacenere Giuseppe

Torraco Ciro

Turatti Arturo

Vallarola Gabriele

Vallino Germano

Vallino Laura

Zanconi Gino

Zanellato Paolo